Emilio Capaccio
- 07/10/2013 11:07:00
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E interessante questa dicotomia del cielo che trasmetti, o meglio questa doppia personalità del cielo, questa duplice valenza che acquisisce con losservazione: un "immobilismo" e un "poter andare oltre": tu adesso sei qui, nellimpossibilità di andare, ferma nella considerazione che dallaltra parte ci sei già stata, verso cui vorresti ancora tendere, sempre tendere. Limmobilismo, però, essendo elemento precostituito (elemento in natura, elemento sopra di noi) è una condizione pur sempre essenziale ed esistenziale, che bilancia quel anarchico, meraviglioso, "andare oltre"; quello che voglio dire è che forse anche limmobilismo ha una sua precisa valenza, dopotutto, arrestando il tuo passo; una valenza tanto importante perché scandisce il tempo giusto per "poter andare oltre", o viceversa, il tempo giusto per potersi fermare senza correre il rischio di cadere rovinosamente. E allora aspetta, amica mia, aspetta ancora un po, esso stesso non è eterno. Quando quellimmobilismo sparirà dal cielo, è proprio lui che implicitamente ti dice che puoi andare tranquilla, che è il momento di andare nelle distanze, senza pericoli, adesso. Non forzare mai quellimmobilismo, ma contemplalo nel frattempo che aspetti, anche in quello cè una bellezza indiscutibile.
Ciao.
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Lorenzo Mullon
- 07/10/2013 10:51:00
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Chissà cosa cè dentro le nuvole, forme che si rincorrono, forse bambini, forse angeli, creature che ci stanno ad osservare, stupiti, pieni damore, senza pensieri, senza giudicare.
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